3 settembre 2010

Non ancor contenti

silvanascricci

Il tubino nero è sempre di moda e non può mancare in nessun armadio femminile, così anche le pestilenze e le pandemie (variamente zoologiche) non tramontano mai e sono sempre presenti nelle menti degli scienziati, virologi, biologi catastrofisti.

Nonostante l’influenza H1N1, altrimenti detta suina o maiala, si sia rivelata una bufala mondiale che ci è costata centinai di milioni di euro in vaccini, nonostante l’OMS (con notevole ritardo e con grandiosi conflitti di interessi di alcuni suoi rappresentanti) l’abbia tolta dalle emergenze sanitarie, sono tornati alla carica.

Si sta già dicendo in giro, che quest’anno l’influenza (ben tre ceppi allo stesso prezzo di una) anticiperà i tempi arrivando tra la fine di settembre ed i primi di ottobre, anche se raggiungerà il picco di malati, rispettando la tradizione e le buone maniere, sotto Natale.

Ma c’è chi come Pregliasco, rimanendo in linea con gli allarmismi degli ultimi anni, non è affatto ottimista trovando forti analogie tra la suina del 2010 e la spagnola del 1918.

Quindi il ministero della salute sempre pronto ed attento ha anticipato la campagna vaccinazioni ad ottobre; quanto spenderemo quest’anno in vaccini farlocchi e poco sperimentati? e quanto ci costerà la cinica abitudine a notiziole di catastrofi se e quando una vera pandemia arriverà?

La questione non è messa a budget, ma si accettano scommesse.

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